LA NUOVA NORMALITÀ DELLE SCUOLE E DELLE FAMIGLIE – BAMBINI, ADOLESCENTI E IL PIFFERAIO MAGICO / 3

Di Alberto Latorre

7) LA MADRE COME PARADIGMA DELLO SNATURAMENTO

Queste le ragioni, a mio avviso, per cui non si può non parlare di “dittatura sanitaria”. Essa, dettando con forza e facendo leva sulla paura del contagio, della malattia e della morte da un lato e dall’altro sul timore dell’esclusione, della sanzione, del ricatto, ha detto con forza cosa bisognasse fare della propria vita, delle proprie scelte in materia di salute, finanche delle proprie relazioni, anche quelle più intime[16] e amorevoli (isolare i figli nella camera e lasciare loro il vassoio con il pasto in terra), ha diviso non soltanto la società, bensì le famiglie, finanche gli stessi singoli individui, dilaniati dal dover compiere una scelta. Ed è arrivata a rovesciare la natura delle relazioni umane.

È arrivata finanche ad adombrare una delle figure più eccelse de I promessi sposi, quella mamma – la madre di Cecilia – che avrebbe voluto anch’essa salire sul carro dei turpi monatti per non separarsi dalla figlia morta di peste.

Da questa figura stoica che ha accudito la propria figlia malata di peste, siamo passati in meno di due anni a madri che – pur essendo vaccinate – rinchiudono i figli nella propria cameretta o nel bagagliaio della propria automobile, per timore di essere contagiate da una malattia grave solo per chi ha più di settant’anni, soffre di patologie pregresse e non è stato curato con tempestività.

Situazioni che non possono essere liquidate come eccezioni, giacché cominciano a essere ricorrenti e soprattutto spie di un disagio crescente. E lungi dal ritenerli casi isolati, questi sono solo la parte emersa di un’emergenza – in ossequio al significato etimologico di tale sostantivo – che è tutto ormai fuorché sanitaria. E che nei prossimi anni è destinata a venire a galla, ovvero a emergere, in tutta la sua drammaticità. Basti pensare, in questo senso, ai video circolati in rete nelle ultime settimane provenienti da tv francesi e svizzere in cui bambini si auguravano che si potessero cancellare i no-vax[17].

Se menziono il ruolo di madre è soltanto per sottolineare la radicalità di questo snaturamento della condizione umana e del livello di pervasività della “dittatura sanitaria”, ovvero del “dire con forza sanitario”. Il ruolo di madre è quello per molti versi più emblematico, espressione dell’amore viscerale per antonomasia, dell’amore primordiale e della cura per eccellenza. Ma la distruzione dell’identità si registra a ogni livello: non ci siamo più infatti, né come persone, le une per le altre, né come genitori, né come amici. Né tanto meno come medici – che in molti casi hanno rinunciato a visitare i pazienti e si sono limitati a curare tramite protocolli al telefono – né come insegnanti, finiti schermati – oltre che dalla mascherina (su cui ritornerò in seguito) – dentro lo schermo di un dispositivo.

Anche la Chiesa, e con essa gran parte del mondo ecclesiastico, prima di fronte ai morti cremati senza un funerale degno di tale nome e oggi davanti alla discriminazione e alla segregazione di cui sono fatti oggetto i non vaccinati, ha abdicato al proprio ruolo e insegnamento. Arrivando in alcuni casi a proibire l’ingresso in chiesa ai non vaccinati o a negare loro l’eucaristia, a sospendere i propri presbiteri[18]. Il tutto mentre Gesù invitava a difendere gli ultimi, gli emarginati, gli oppressi e non aveva timore a stare con i lebbrosi.

😎 COSA SARÀ DELLE GIOVANI GENERAZIONI?

Questa lunga premessa, per altro non ancora pienamente esaurita, è necessaria per comprendere la portata di alcune domande tanto inquietanti quanto inevitabili che riguardano le giovani generazioni e il loro futuro.

Ma se una madre è disposta a rinchiudere in camera o nel bagagliaio il proprio figlio per timore di essere contagiata, cosa sarà disposta a fare da qui a qualche tempo davanti a un altro bambino o ad un adulto potenzialmente contagioso?

Quali saranno nel breve, medio e lungo periodo le conseguenze sulle giovani generazioni che vivono in un contesto sociale, scolastico e familiare così disumanizzante?

Quali identità costruiranno, di sé e degli altri, i giovani che stanno ora costruendo la propria identità e che per compiere tale opera – come dirò in seguito – attingono alla relazione con l’altro?

Che identità comunica l’uso della mascherina, il ricatto vaccinale, la DAD, il distanziamento sociale?

Soprattutto per i bambini più piccoli, che non ricordano o non hanno mai conosciuto le relazioni senza mascherine, gel disinfettanti, distanziamento sociale, senza esclusione dei compagni non vaccinati dalla didattica in presenza.

Le possibili risposte sono ancor più inquietanti delle domande.

Ecco allora il senso del perdere la propria identità a cui facevo riferimento in precedenza. Queste madri, e con loro questi medici, questi insegnanti, questi ecclesiastici, come i lavoratori raccontati da Steinbeck, cantati da Springsteen e immortalati dalla Zhao, hanno perso la propria identità. E paradossalmente questa condizione investe tutti, sia coloro che non si sono vaccinati, sia quanti hanno scelto di vaccinarsi: si ritrovano senza famiglia (ciascuno isolato nella propria camera), senza il proprio ruolo, senza pace e serenità[19].

Referenze

[16] Ricorderete le indicazioni di un virologo che invitava a indossare la mascherina anche durante un rapporto intimo con il proprio partner. https://www.adnkronos.com/covid-pregliasco-sesso-con… Per tacere delle ricorrenti indicazioni su quante e quali persone invitare in occasione dei pranzi natalizi o, più in generale, festivi https://www.repubblica.it/…/covid_le_regole_per_il…/

[17] https://t.me/mpastorelli/389

[18]https://www.rainews.it/…/covid-vescovo-di-bergamo…

[19] Molto ci sarebbe da dire di quegli insegnanti che per anni hanno insegnato il rispetto, la tolleranza, l’inclusione, la tutela delle minoranze, che hanno frequentato corsi per prevenire e gestire il bullismo, organizzano attività per la “Giornata della Memoria” e che oggi non soltanto hanno avallato scelte discriminatorie e persecutorie, ma che addirittura all’interno delle classi le alimentano.

24 febbraio 2022