Di Martina Leonardi, educatrice di Comitato A Scuola Umbria

Forse a quest’ora di notte non si dovrebbe scrivere ma come sempre Sara, hai il potere di far riflettere e pensare.Oggi, alla vigilia dell’apertura delle scuole, è stata una brutta giornata, brutta come quelle dello scorso anno quando si susseguivano ordinanze, comunicati stampa, ricorsi.A un certo punto credo anche di aver avuto una crisi isterica: ero incredula, sgomenta: non potevo credere che al terzo anno di pandemia, con i dati, gli studi, gli appelli fatti dai pediatri, ancora ci fosse da combattere per far capire che non si può discutere di aprire la scuola o meno. Lo hanno scritto tutti: dalla Società Italiana di Pediatria all’Oms, la scuola è salute. E non l’hanno scritto a fronte di un capriccio delle madri ma dati alla mano sia sui contagi tra i più giovani, (Lei ci insegna che contagiano e vengono contagiati sensibilmente meno), che su tutte le problematiche di salute mentale e disagio che le continue chiusure comportano.
[1]Mi sono chiesta e mi chiedo, ma chi me lo fa fare?I miei figli e io siamo in isolamento, colpiti per la seconda volta dal Covid, colpiti sempre durante la chiusura delle scuole e saranno comunque in dad questa settimana (e si, mi sono vaccinata prima che nella vostra mente appaia questa domanda stupida)… chi ce lo fa fare?Chi ce lo fa fare, quando vedi che spesso è la “sinistra” a richiedere tutto questo? Quando vedi che la scuola è tirata per la giacchetta dai politici e dai sindacati, usata come strumento di consenso e non vista come un’Istituzione fondamentale che forma cittadini liberi consapevoli.
Come si fa a urlare che mentre gli altri fanno il loro gioco mediatico, noi madri combattiamo per dare una parvenza di normalità ai nostri figli? La scuola aperta fa anche questo: in un momento di grande incertezza psicologica e di grande fragilità per i più piccoli, avere la propria routine giornaliera, vedere le insegnanti, i compagni, essere insieme aiuta a prevenire ansia e depressione, che sembrano essere la vera pandemia che scuote le vite dei più giovani.Ogni volta che alziamo la voce e iniziamo a difendere la Scuola in presenza, dopo aver elencato tutte le nostre motivazioni, arriva da parte o di politici maschi o di pseudo femministe, quello che Michela Murgia chiama “minchiarimento” [2], e ci viene spiegato, che di certo, le Scuole non possono aprire perchè i genitori, ma leggi madri, devono lavorare.
E in una iperbolica supercazzola ci viene illustrato come la Scuola non possa essere ciò che supplisce alla mancanza di Welfare familiare da parte dello Stato. Ma va?Sappiamo benissimo che in un paese civile, la Scuola non dovrebbe avere questo ruolo: ma in Italia serve anche a questo, anni e anni di distruzione consapevole del Welfare hanno fatto in modo che non ci siano mai state politiche serie volte ad una vera emancipazione femminile: siamo ancora al 1907, quando una giovane Maria Montessori apre la prima Casa dei Bambini nel quartiere di San Lorenzo a Roma. Non lo fa solo per dare un’opportunità di crescita migliore a quei minori ma anche come aveva annunciato al Congresso Internazionale delle Donne tenutosi a Berlino nel 1896 per far sì che la donna possa emanciparsi attraverso il lavoro.L a Montessori parla di una cultura non solo maschile ma anche femminile che tende a relegare la donna al solo ruolo di cura domestica. Nel suo discorso, Maria Montessori, si auspica che negli anni a venire questo cambi e che i servizi rivolti all’Infanzia da Lei ideati, aiutino in tal senso. Tutela dei bambini e dell’infanzia, diritto all’Istruzione ma anche mezzo per l’emancipazione femminile, così vedeva la Scuola una delle nostre più illustri scienziate.[3]Siamo ancora fermi qua e se negli anni passati non si è fatto nulla per cambiare questo, non si può di certo in emergenza rivendicare ciò che non ci è mai interessato: è un dato di fatto che con la chiusura delle scuole e l’attivazione della didattica a distanza le donne abbiano perso il lavoro, nel 2020 su 444 mila licenziamenti 312 mila sono di donne. (dati Istat) [4]Abbiamo ancora ben radicata una cultura che ci accusa di voler sia far figli che lavorare a pieno ritmo, di voler far sentire in colpa una donna che si chiede legittimamente come farà a conciliare lavoro e figli a scuole chiuse.
Veniamo additate di essere poco “madri”. Dobbiamo parcheggiare, lavorare, non pensiamo alla loro salute, vogliamo la catastrofe, così ci dicono politici, docenti, cittadini che della nostra vita sanno poco ma che son pronti a puntare il dito. Addirittura siamo bugiarde se diciamo che la variante Omicron somiglia ad un raffreddore, che dobbiamo non aver più paura: noi madri degeneri non pensiamo ai bimbi ospedalizzati.
Ogni volta che vengono emanate ordinanze, che si discute sul da farsi la mattina seguente, davanti a noi ci sono i nostri bambini. Che da due anni a questa parte hanno paura più dell’incertezza che del Covid, hanno paura di non poter godere dei loro amici, della loro maestra. Li stiamo facendo vivere sospesi mentre vomitiamo la nostra ansia su Facebook.Abbiamo capito che in pandemia nessuno è sicuro? E che di per sé la ricerca della sicurezza nella nostra vita mortale è mera utopia?
Non sopporto più nulla, non sopporto più lo scontro. Vorrei solo, dopo 3 anni, parlare ai miei bimbi di musei, di gite scolastiche, di feste con gli amici, di Carnevale, vorrei che la Scuola per loro fosse anche spensieratezza. Vorrei che mi parlassero dei sorrisi dei compagni. Non delle regole anti Covid. O dell’elenco degli assenti e la paura della quarantena.
Lo sai, Sara, che nonostante le modalità di trasmissione del virus siano chiare, è vietato loro scambiarsi i bigliettini o il materiale scolastico? In molte scuole non si tolgono la mascherina neanche all’aria aperta? È scienza questa? A me sembra tortura. Questi bambini cresceranno con il timore che l’altro è infetto, sporco e può farci ammalare: è questo il messaggio che dopo tre anni vogliamo far passare loro?
Come fare a far capire che i bambini non rischiano la malattia grave da Covid- Sars 19 e che hanno creato questo terrore perché se davvero il covid avesse colpito i bambini sarebbe stata un’ecatombe dei più piccoli?In Italia non abbiamo terapie intensive pediatriche, dal 2014 la Sip denuncia la carenza di servizi ospedalieri per l’Infanzia e l’Adolescenza, e in due anni cosa è stato fatto: si è solo chiuso le scuole. [5]Perché questo non lo raccontano?Adesso forse chi si è scagliato con tanto odio verso i piccoli untori, politici, insegnanti e docenti dovrebbe fare mea culpa e ridare questi due anni ai bambini, invece no, facciamo tutto ma demonizziamo la scuola, emarginiamo i più piccoli. Assumersi la responsabilità di essere gli adulti in questa partita, alzarsi le maniche e provare a far vivere la normalità necessaria a bambini.
Ma che marinaio è, colui, che di fronte alla nave che affonda, la abbandona per primo? Si mettono in salvo, davanti alle tragedie, donne e bambini. Da secoli e secoli è un codice etico e morale che guida l’umanità: ma la nostra sembra perduta.Abbiamo bisogno in questo momento cruciale in cui dalla pandemia si va verso l’endemia di narrazioni diverse, di far cessare questa propaganda del terrore a tutti costi.Abbiamo bisogno, noi genitori, di epidemiologi che ci dicano quanti costi abbiano sui nostri figli le misure di contenimento: dobbiamo tornare a vivere.
Non so Sara, io mi sento stanca, ho iniziato seguendoti, perché mentre tutti avevano paura, tu dicevi di stare calmi, di imparare a guardare la complessità, di ballare sotto la pioggia.Grazie perché tu vivi questo tutti i giorni e non molli mai, grazie a te e a Clementina (Sasso) che avete sempre una parola di conforto per noi.Come dici tu, lo facciamo per i Nostri Figli e le Nostre Figlie, che nel vederci lottare e non arrenderci impareranno, forse, la lezione più grande: che in un Paese Civile che voglia essere chiamato tale, sulla apertura o chiusura della Scuola non si dovrebbe neanche discutere: i talebani chiudono le scuole per prime, quando prendono il potere.[1]https://www.corriere.it/…/lettera-pediatri-famiglia-la…https://sip.it/…/pronto-soccorsi-il-boom-di-accessi…/https://www.adnkronos.com/covid-e-scuola-monito-oms-basta…https://cppp.it/…/si-impara-e-si-cresce-soltanto-in…
[2]https://it.wikipedia.org/wiki/Mansplaininghttps://mariquitty.wordpress.com/…/stai-zitta-di…/
[3]https://www.researchgate.net/…/352131405_Maria…
[4]https://www.huffingtonpost.it/…/la-pandemia-toglie-il…
[5] https://sip.it/…/in-italia-poche-terapie-intensive…/https://www.sanitainformazione.it/…/terapie-intensive…/
13 gennaio 2022