
E’ arrivata la sentenza per cui tantissime persone hanno passato nottate in bianco a lavorare per rimediare a quelle che ci sembrano ingiustizie ai danni dei nostri figli e dei giovani campani.
Un doveroso ringraziamento va a Clementina Sasso per il coraggio di presentarsi come ricorrente e per il contributo ai report scientifici e tutto il team di avvocati.
Mentre tutto o quasi era aperto (negozi, bar, ristoranti) solo le scuole restavano chiuse: si era infatti diffusa l’erronea credenza, perché di questo stiamo parlando, di una credenza tutta campana, che il virus si fosse diffuso nelle scuole.
Una decisione unica in Italia e in Europa e con forti conseguenze sull’aumento della dispersione scolastica, anche dopo la riapertura.
Il ricorso presentato aveva la motivazione, nell’immediato, di riaprire le scuole e, a lungo termine, di evitare che decisioni così insensate potessero essere ripetute. Avevamo inoltre sottolineato la violazione dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione dei bambini campani, tutelati anche dalla Convenzione dei diritti umani.
Il Tar, nella sentenza di ieri 17 novembre 2021, ha dichiarato illegittimi i provvedimenti della Regione Campania, in quanto “la disposta sospensione delle attività didattiche in presenza per la Regione Campania, in via generalizzata, non ha tenuto conto della regolamentazione per fasce di rischio contenuta nella normativa statale, che aveva già operato, ex ante, il bilanciamento tra diritto alla salute e diritto all’istruzione (…) curando ove possibile il mantenimento della didattica in presenza per gli alunni più piccoli”.
Questi provvedimenti non potranno tornare mai più.
La richiesta di condannare la Regione a un risarcimento almeno simbolico verso i ricorrenti è invece stata respinta ma valuteremo se ricorrere al Consiglio di Stato.
Per il momento, ci godiamo il risultato con l’assoluta convinzione di aver dimostrato che bisogna sempre lottare fino in fondo quando si pensa che i propri diritti siano stati lesi, soprattutto dalle istituzioni che dovrebbero invece tutelarli.
19 novembre 2021