Sul bullismo e l’ignoranza dei cosiddetti esperti

Di Martina Leonardi, educatrice di Rete Nazionale Scuola in Presenza

Alcune riflessioni in merito alla puntata di Piazza Pulita, andata in onda giovedì 11 novembre 2021.
La nostra portavoce Maddalena Loy, ha affermato più volte che i modi e i toni con i quali si esprimono alcuni esperti, nel caso specifico Bassetti, non sono accettabili se si vuole avviare un confronto dialettico sano e che permetta di informare il cittadino.Da mesi, come Rete Nazionale Scuola in Presenza, abbiamo cercato di analizzare la comunicazione che giornali e mass media fanno sulla pandemia: una comunicazione di tipo propagandistico nella quale il Governo assume un ruolo paternalistico, mentre i cittadini vengono relegati al ruolo di incapaci di ragionare e di decidere.E’ il dubbio e il conseguente confronto quello che fa progredire la scienza e i dogmi: le verità assolute date per certe, come se la scienza fosse una religione a cui credere, sono quanto di più antiscientifico ci possa essere.Popper, che è stato uno dei più grandi epistemiologi della storia, diceva che una teoria scientifica è vera solo quando una nuova non la sostituisce.La comunicazione dialettica dovrebbe quindi guardare alla complessità dei fenomeni.

Nessun esperto può permettersi di screditare i cittadini dicendo che solo una determinata casta – in questo caso quella dei virologi/infettivologi – ha diritto di esprimersi, specialmente se i temi trattati vanno a toccare non soltanto la scienza ma anche l’etica e il diritto.Questo approccio comunicativo potrebbe essere controproducente al punto tale di fomentare derive antiscientifiche. Il tipo di messaggio che arriva al cittadino è che si deve solo ubbidire, fidarsi ciecamente senza porsi domande. I mezzi di comunicazione sono sempre pronti a mettere sulla graticola il girone (quasi dantesco) dove chi ha dubbi o si pone domande è destinato a soccombere: quello dei no vax, degli sciagurati, dei disertori, dei no green pass, dei terrapiattisti etc etc… ormai è tempi di etichette facili.

Il messaggio che passa è chiaro: se qualcuno esprime dubbi sulla narrazione dominante è da emarginare, da non tenere in considerazione. Insomma: si combatte il bullismo nelle scuole ma non lo si fa nei mezzi di comunicazione. In una democrazia questa comunicazione propagandistica non è accettabile. Ogni qual volta che si chiama qualcuno a parlare se il dibattito finisce in “tu non sei uno scienziato” sarebbe opportuno invitare allora due scienziati o due medici a parlare: perché non è stata data parola al professor Francesco Vaia, medico dello Spallanzani, che si è espresso diversamente in merito alla vaccinazione pediatrica?Nella fattispecie, il professor Bassetti ha fornito dati in modo impreciso e di cui sembra non conoscere l’uso appropriato. Ha confuso il parametro della mortalità ospedaliera, di scarsissimo interesse quando si parla di epidemie e dì malattie infettive, con quello della mortalità, che in statistica corrisponde ai morti rispetto alla popolazione generale e, nella fascia 0-19 anni, questo corrisponde allo 0,0003% (e non all’1% come riferito dal professor Bassetti). C’è ancora ampio dibattito scientifico a livello internazionale sulla necessità dì vaccinare i bambini per proteggerli dal Covid (1, 2).Il Professore Bassetti, oltre a fornire dati in maniera poco precisa, ha dichiarato: “i vaccini sono gratis, non vi meritate la sanità gratuita.” Vorremmo far notare al Prof. Bassetti che i vaccini non sono gratis per i cittadini poiché sono pagati con le tasse che gli stessi versano allo Stato, nulla è gratuito al cittadino a meno che questo non sia un evasore fiscale.

https://adc.bmj.com/…/2021/11/01/archdischild-2021-323040

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/eci.13678

15 novembre 2021