Di Martina Leonardi del Comitato A Scuola Umbria

La scuola in Umbria come è noto si era aperta lo scorso settembre con il freno a mano tirato rispetto al precedente anno scolastico con un protocollo emanato in data 24 settembre più restrittivo rispetto al precedente.Il Comitato a Scuola Umbria ha prontamente scritto una lettera al Comitato Tecnico Scientifico Regionale e al Nucleo epidemiologico ricordando che la situazione pandemica, i dati, le crescenti vaccinazioni non potevano motivare tali scelte restrittive.Dopo un anno e mezzo di lettere, comunicati stampa, convegni nonché ricorsi al Tar siamo stati ricevuti in Regione presso la direzione Salute e Welfare lo scorso 11 ottobre.La novella che ci siamo sentiti ripetere è stata: la variante delta è più contagiosa delle altre per questo abbiamo deciso di adottare questo protocollo.Forti dei dati dello studio portato avanti da 18 mesi sulla pandemia e della continua interlocuzione con il team di “Goccia a goccia” (ossia da Sara Gandini e altri studiosi), abbiamo consegnato alla Regione una relazione che riporta le evidenze scientifiche e alcune riflessioni giuridiche relative a scuola e pandemia.
Le recenti sentenze del Tar Lazio ci hanno permesso di poter sottolineare che tutte quelle ordinanze arrivate di settimana in settimana in Regione Umbria non avevano legittimità in quanto illegittimo è stato dichiarato il Dpcm da cui scaturivano: più volte lo abbiamo sostenuto dinanzi al Tar Umbria lo scorso inverno e abbiamo “ottenuto” unici in Italia, una condanna.La storia dell’Umbria infatti è particolare e poco nota ai più; la nostra Regione non è mai stata classificata, dal punto di vista “incidenza del contagio” come rossa ma si è sempre attestata tra il giallo e l’arancione. Nonostante ciò risulta, con Campania e Puglia, la regione che ha mantenuto per più tempo le scuole chiuse. Addirittura è maglia nera in Europa per la chiusura delle scuole superiori di secondo grado.I nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno subìto le condizioni più dure per una politica sanitaria folle in cui, come abbiamo sempre denunciato, erano carenti posti letto in TI oltre che personale sanitario. Politica sanitaria che da anni svuota gli ospedali pubblici a favore di quelli privati.
A tutto questo si è aggiunta una carente organizzazione e una distorta lettura dei dati: a fine gennaio la Regione ha evidenziato un aumento del 13% dei positivi nelle fasce pediatriche semplicemente per un aumento di test effettuati . Ritornando a oggi, quello che abbiamo richiesto ed ottenuto è stato:
• un alleggerimento dei protocolli a partire dai 6 anni con l’obiettivo di disporre isolamento per il caso positivo (caso indice) senza disporre quarantena per la classe a meno che non si verifichi un cluster.
• Una miglior aggregazione dei dati: divisi per gradi scolastici e comuni di residenza.
• Il numero dei positivi rapportati al numero dei tamponi effettuati su quella fascia d’età.
• Un miglior controllo della comunicazione dei protocolli ai genitori che spesso non sono prontamente informati
• Una formazione da fare a tutti i DS in modo che a scuola non siano adottate misure di prevenzione che poco hanno a che fare con metodologie inerenti all’igiene sanitaria (quarantena del quaderno/ educatori che rifiutano qualunque contatto).
E’ del 15 ottobre il nuovo protocollo emanato da Regione Umbria che ha recepito parte delle nostre richieste: la classe non viene posta in quarantena a fronte di un unico caso positivo ma solo in caso di seconda positività. Su questo fronte importantissimo ce l’abbiamo fatta!!La parte che riteniamo però fondamentale in questo anno pandemico è stata quella riguardante il lato più umano legato a tutti i disagi psicologici, cognitivi e formativi che sono derivati da isolamento e misure di contenimento: abbiamo consegnato, a questo proposito, una relazione scritta dal Prof.re John L. Dennis, professore della cattedra di psicologia generale presso l’Università degli Studi di Perugia.I nostri figli e le nostre figlie non sono numeri, non sono percentuali o variabili da far quadrare sulle tabelle excel: sono persone che si stanno formando e che un giorno saranno il futuro di questo paese.Ecco, su questo, vediamo ancora uno sguardo miope, superficiale (e questo lo dice chi scrive: una educatrice prima ancora che una madre): dobbiamo aver ben chiaro che ogni nostra azione lascerà delle impronte indelebili nei nostri bambini/e e ragazzi/e e questo si ripercuoterà nel loro essere donne, uomini e cittadini futuri.
E’ forse quindi giunto il momento, anche in considerazione del fatto che è già iniziata la campagna di somministrazione della terza dose vaccinale per i pazienti fragili, di allentare le misure di contenimento che, se da una parte contengono il contagio, dall’altra incentivano comportamenti basati su paura verso l’altro, ansia e diffidenza.Vicinanza, socialità e presenza questo deve essere l’imperativo per il nuovo anno scolastico. Solo così sarà davvero possibile una ripartenza umana. Il Comitato a Scuola Umbria A.P.S. è composto da genitori di bambini e ragazzi iscritti nelle scuole umbre e docenti in servizio nelle scuole e università della Regione, nonché facente parte della Rete Nazionale Scuola in Presenza.
26 ottobre Goccia a Goccia/fb