
Su “il fatto quotidiano” Michael Kurilla (Fda), direttore della divisione innovazione-clinica del National Institutes of Health, motiva la sua decisione di astenersi dalla votazione sui vaccini ai bambini: “Per i bambini sani l’equilibrio tra rischi e benefici non è ancora chiaro”.
Il comitato consultivo dei Centers for Disease Control and Prevention Usa ha autorizzato ieri all’unanimità il vaccino Pfizer per la fascia di età 5-11 anni. Precedentemente si era espressa la Food And Drugs Adiministration, con 17 voti a favore e un astenuto, Michael Kurilla che spiega: “I dati in nostro possesso, e trasmessi dagli analisti del Cdc alla Fda, indicano come il 40% dei bambini under 12 potrebbe già essere stato infettato da Sars-CoV-2”.E aggiunge:”Ritengo che i dati su sicurezza ed efficacia presentati da Pfizer siano ancora limitati. Del resto anche Eric Rubin, del New England Journal of Medicine e membro del comitato Fda, ha detto che ha “votato a favore con un peso sulla coscienza”.
Il basso rischio Covid per i bambini è da valutare meglio rispetto al potenziale rischio di reazioni avverse, come la miocardite grave. È un evento molto raro, ma negli adolescenti l’incidenza è comunque lievemente superiore a quella riscontrata negli adulti, soprattutto nei maschi. Ma c’è da considerare che, mentre i dati di Pfizer per i bambini sono stati raccolti su 1.518 soggetti testati, nel caso dei giovani adulti parliamo di un “campione” molto più ampio: circa 6-9mila.Il test è stato fatto su due gruppi da 5 a 11 anni: uno vaccinato con 10 mg di Pfizer e l’altro (750 bambini) trattato con placebo. Per un totale di circa 1.518 under 12. Il vaccino – si legge – è risultato “efficace al 90,7%”.La valutazione dell’efficacia si è basata interamente sui casi sintomatici. Non ci sono stati casi di malattia grave in nessuno dei due gruppi, quindi non è stata possibile valutare la protezione dalla malattia grave, ma solo dal contagio. Inoltre, poiché il test era limitato ai sintomi riconosciuti, non è stato possibile valutare l’entità della protezione dalle infezioni asintomatiche.”
Anche noi che curiamo questa pagina siamo d’accordo sulle perplessità rispetto a questa decisione e abbiamo pubblicato su il fatto un articolo sulla stessa linea. Avevamo suggerito questo titolo che preferiamo: “I bambini non siano mezzi”Ecco il nostro contributo alla riflessione in pieno spirito #SmartProVax…”Stando al mero dato numerico, i rischi di malattia grave o di morte da Sars-Cov2 nei bambini e nei giovani sono minimi. JohnIoannidis, uno degli epidemiologi più citati al mondo, in un bell ’articolo sui vaccini ai bambini ha mostrato che in Italia e in Europa i decessi per Covid-19 nei minori sono pari a circa 3 per milione, i rischi a lungo termine deinuovi vaccini anti Covid-19 sui bambini sono invece, al momento, sconosciuti.
Vaccinare i bambini nell’interesse di altre persone? Abbiamo già imposto loro costi molto elevati attraverso restrizioni indiscriminate – dai lockdown alla Dad al distanziamento alle mascherine indossate per lunghe ore a scuola –che ne hanno spessocompromesso il benessere psicofisico e la necessaria socialità in una fase cruciale della loro crescita, in una parola la salute intesa in un’accezione più ampia del termine. Senza contare che usare i bambini come mezzo o anche solo come “un mezzo” è scorretto eticamente e legalmente: l’articolo 3 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel suo incipit evidenzia che “in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente”.
Ricordiamo che, dopo le note vicende legate al criterio anagrafico per la somministrazione diAstraZeneca, recentemente Finlandia, Svezia e Danimarca hanno sospeso l’uso del vaccinoModerna per i giovani. In Svezia, l’agenzia di salute pubblica ne ha sospeso l’uso nelle persone sotto i 30 anni d’età perché ci sono segnali di accresciuto rischio di effetti collaterali (come infiammazione del muscolo cardiaco o del pericardio), in Danimarca nellepersone al di sotto dei 18 anni e in Finlandia nei maschi sotto i 30 anni. Queste modifiche nei protocolli sono avvenute perché gli eventi avversi seri sono rari e possono essere stimati solo con campioni molto ampi.
Sono quindi necessari altri studi, possibilmente con campioni di grandi dimensioni nonché un lungo follow-up per avere una stima precisa dei rischi in tutte le fasce d’età e per sesso (con la farmacovigilanza è infatti difficile avere dati certi nel breve periodo). Ci domandiamo e ridomandiamo: che conseguenze nefaste potrebbe avere un ipotetico errore di questo genere su un’intera popolazione in età pediatrica?”Grazie al Il Fatto Quotidiano per l’ospitalità
https://www.ilfattoquotidiano.it/…/vaccino…/6378889/
https://www.ilfattoquotidiano.it/…/vaccini-ai…/6377419/
5 novembre 2021