Covid -19 e scuole: l’Italia coordina il più ampio studio internazionale

Si tiene oggi e domani a Roma il Kick-off meeting del progetto EuCARE” (European Cohorts of Patients and Schools to Advance Response to Epidemics), il primo e più ampio studio internazionale sulle questioni aperte circa il ruolo di scuole e ospedali nell’epidemia SARS-Cov-2, coordinato dalla rete italiana del consorzio EuResist, di cui fanno parte l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, l’Ospedale San Paolo e Carlo di Milano, l’Università Tor vergata di Roma, l’ Università di Siena e l’Istituto Europeo di Oncologia con il gruppo di Sara Gandini, Responsabile dell’Unità di Epidemiologia molecolare e farmacologica e Professoressa di Statistica Medica all’Università Statale di Milano.

Partecipano allo studio EuCARE 22 centri ospedalieri e universitari nel mondo che analizzeranno coorti di pazienti ospedalieri, compresi i cosiddetti pazienti “long covid”, di operatori sanitari vaccinati e di scuole in Europa, Kenya, Messico, Russia e Vietnam per un totale di oltre 2600 pazienti COVID-19, 1600 operatori sanitari e 35/40 scuole e 26.000 insegnanti e studenti di tutte le età, provenienti da città diverse, stati economici e sociali e protocolli di contenimento diversi. EuCARE prevede l’analisi e lo studio di dati raccolti attraverso una metodologia salivare di gruppo rapida ed economica sviluppata dall’Università Tedesca di Colonia, che si sta delineando come strumento di controllo non invasivo per l’epidemia. Obiettivo del progetto è in generale lo studio delle varianti e il loro impatto sull’efficacia dei vaccini e in particolare, per quanto riguarda la scuola, se e come esse influenzano la diffusione del virus. Si punta inoltre a definire una migliore strategia di sorveglianza e contenimento e a valutare l’impatto delle misure di contenimento quali la didattica a distanza, su alunni e insegnanti. “Studieremo anche gli aspetti psicologici delle misure di contenimento e la diffusione dell’epidemia nelle scuole confrontandola con i nostri studi del 2020 sulla correlazione scuola e aumenti del contagio, che hanno ispirato in buona parte le politiche in molti paesi Europei su didattica a distanza e insegnamento in presenza” dichiara Sara Gandini, grazie anche alla collaborazione con la professoressa Gabriella Pravettoni, docente in Statale di Psicologia delle decisioni e dirigente della divisione di Psiconcologia.

“La rete di laboratori del progetto non solo dividerà l’impegno tra diverse strutture, – spiega Maurizio Zazzi, docente di Microbiologia all’Università di Siena – ma condividerà in tempo reale le informazioni sulle buone pratiche, i kit e gli strumenti emergenti, creando un’infrastruttura distribuita con funzionalità uniformi e in grado di reagire in tempi rapidi anche ad eventuali nuove epidemie”. “Ad esempio, metteremo a disposizione la nostra esperienza nell’analisi di sequenze virali ad alta risoluzione”, aggiunge Francesca Ceccherini Silberstein, docente di Microbiologia presso l’università di Roma Tor Vergata.”Grazie al vaccino, in Italia e in Europa stiamo riuscendo a tenere sotto controllo l’infezione e i suoi effetti ma rimangono molte domande”, – afferma Francesca Incardona, coordinatrice del progetto, – in molti Paesi, anche vicino a noi, l’epidemia continua a diffondersi, questo permette la nascita di nuove varianti e pone interrogativi inquietanti che solo le collaborazioni scientifiche multidisciplinari con grandi database possono affrontare. Per questo motivo, l’Unione europea ha lanciato un appello di emergenza alla comunità scientifica e ha stanziato fondi notevoli. Siamo felici di poter contribuire e allo stesso tempo sentiamo un grande senso di responsabilità. “

https://www.agensir.it/…/coronavirus-covid-19-roma-al…/

https://www.research.ieo.it/…/sara-gandini-school…/

https://www.euresist.org/eucare

11 novembre 2021