Umbria, a scuola misure ancora più restrittive

Di Martina Leonardi, Comitato A Scuola Umbria

Il Piano Scuole 2021-2022 di Regione Umbria ha buone premesse: l’Umbria è attualmente in zona bianca e la situazione è caratterizzata da una conseguente e giustificata attenuazione dei provvedimenti di contenimento del contagio; l’attuale copertura vaccinale (all’8 settembre 2021), sempre in Regione Umbria, della fascia di età 12-19 anni è pari al 44,18% con doppia dose e al 22,82% in attesa della seconda dose, per un totale del 67% con almeno una dose. Per non parlare del personale docente e non docente, vaccinato.Ma sembra non bastare mai.

Nonostante le premesse riportate da Regione Umbria il nuovo protocollo scuole in vigore dal 24 settembre 2021 è sorprendentemente più restrittivo rispetto a quello che era in vigore alla chiusura del precedente anno scolastico.Nello specifico le misure più restrittive riguardano due scenari:ASILI NIDO E SCUOLE DELL’INFANZIA (ETA’ 0-6 ANNI)Nel nuovo protocollo, in caso di docente positivo, i docenti in compresenza con il caso indice vengono messi in quarantena con tampone al tempo 0 e al giorno +7 o + 10 in relazione allo stato vaccinale.Nell’ultimo protocollo in vigore nel precedente anno scolastico, in caso di docente positivo gli altri docenti della classe-sezione in caso di tampone negativo al tempo 0 non erano sottoposti a quarantena ma, se asintomatici, potevano continuare a lavorare rispettando l’obbligo di mascherina e l’obbligo di comunicare la comparsa di eventuali sintomi.

SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADONel nuovo protocollo, in caso di alunno positivo, tutta la classe viene messa in quarantena con tampone al tempo 0 e al giorno +7 o + 10 in relazione allo stato vaccinale e viene avviata un’indagine per verificare altre possibili cause di contagio tra studenti (es.: frequentazioni fuori dalla classe, condivisione di mezzi di trasporto, etc.).Nell’ultimo protocollo in vigore nel precedente anno scolastico, in caso di alunno positivo tutta la classe veniva inviata ad effettuare tampone antigenico al tempo 0 e, se tutti negativi, non veniva disposta alcuna quarantena ma veniva disposto un ulteriore tampone antigenico al giorno + 7 o + 10 dall’ultimo contatto stretto.Quindi più quarantene e più tamponi rispetto al precedente protocollo nonostante la diffusa campagna vaccinale e l’istituzione dell’obbligo di green pass per personae doctor e non docenteVorremmo capire a cosa servono le evidenze scientifiche che dimostrano che la scuola è uno dei luoghi più sicuri e che il ricorso a Dad e quarantene ha effetti estremamente negativi sulla salute psicologica delle ragazze, dei ragazzi, dei bambini e delle bambine.Molti, in questi giorni, gli appelli di scienziati che si sono uniti a quello della Professoressa Gandini, nel dire che la quarantena per gli asintomatici è ormai inutile (si va dalla Viola a Remuzzi). Da cittadini e genitori ci chiediamo: quali sono le scelte che guidano i nostri politici?

Cosa vogliono fare sulla pelle dei giovani? Se davvero la politica vuole tutelare la salute dei minori non può continuare a relegarli in casa come infetti e untori poiché questo incide profondamente sul loro benessere psico-fisico.Perché lo stesso protocollo non viene applicato negli altri luoghi di lavoro dove la quarantena avviene solo se si è stati a contatto con un positivo in assenza di dpi?I nostri studenti stanno ancora con mascherine e distanziati nonostante la ampissima percentuale di vaccinati seguono ferree regole igieniche e si vedono ancora una volta costretti alla dad.Da genitori ma soprattutto da cittadini che tengono al futuro di questo paese siamo preoccupati da queste scelte che non tengono conto del benessere complessivo dei giovani.E’ iniziata la scuola e l’unica emergenza che ci appare evidente è quella educativa.

4 ottobre su Goccia a Goccia/fb