Test sugli asintomatici. Ha senso?

Di Maurizio Matteoli, pediatra

Presentiamo un articolo apparso sul Telegraph del 17 ottobre che può essere così sintetizzato:” La Presidente del Royal College of Paediatrics invita a interrompere i test fatti a scuola perché producono solo caos”.
L’informazione italiana ci ricorda quotidianamente il numero elevato di positivi in Inghilterra, dimenticando però di aggiungere che in quel paese i test giornalieri eseguiti sono 5 volte più numerosi che in Italia, e che nelle scuole secondarie vige la regola di 2 test salivari ogni settimana.Il Royal College of Paediatrics and Child Health (RCPCH) ha esortato a porre fine a questi test nelle scuole per il bene dell’educazione dei bambini.
La sua presidente, Camilla Kingdon, afferma che “I bambini, che non sono a rischio del virus, non dovrebbero essere costretti a ‘portare il peso’ della pandemia. La richiesta di testare bambini sani con il rischio potenziale di essere esclusi dalle attività scolastiche, serve solo ad aumentare un caos non necessario”.
Il RCPCH invita il governo a consentire alle scuole di “ripensare” il loro approccio alla gestione di Covid affermando: “I bambini e gli adolescenti hanno bisogno di concentrarsi sulla loro istruzione e la frequenza scolastica deve essere incoraggiata senza essere interrotta da test di routine di bambini e adolescenti asintomatici”.

Nell’articolo del Telegraph vengono intervistati anche alcuni politici. Steve Brine, deputato conservatore per Winchester, ha detto: ”Chiedere costantemente ai bambini di fare i test Covid è ‘martellare’ la loro salute mentale. Non possiamo continuare per sempre con questi test asintomatici di massa. Il paese sta guardando dall’altra parte, molte persone sono andate oltre il Covid-19. Ma nel mondo dell’educazione è ancora una pandemia.”Pensando all’Italia, questa ultima frase non può che essere condivisa.

https://www.telegraph.co.uk/…/royal-college…/…

21 ottobre 2021 Goccia a Goccia/fb