Terze dosi: booster vs addizionale

Di Sara Gandini e Clementina Sasso

Il 20 settembre 2021 è iniziata in Italia la somministrazione delle terze dosi di vaccino anti covid-19, divise in dosi “addizionali” e dosi “booster” (1).La cosiddetta “dose addizionale” viene proposta a pazienti con sistema immunitario compromesso (a causa di patologia o di terapie immunosoppressive) mentre la cosiddetta “dose booster” viene proposta come richiamo per contrastare il naturale effetto di diminuzione della risposta immunitaria.

Perché una dose addizionale di vaccino?
Le disposizioni attuali propongono la somministrazione della dose addizionale di vaccino a soggetti particolarmente vulnerabili dal punto di vista immunologico. Infatti la dose addizionale ha lo scopo di aumentare la loro risposta anticorpale. AIFA chiarisce che: ”…considera appropriato proporre una dose addizionale di vaccino COVID-19 a completamento del ciclo vaccinale prioritariamente nei soggetti in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante…i trapiantati di organo solido e i soggetti che presentino, sulla base della valutazione clinica, un livello di immunocompromissione assimilabile. In questi soggetti, a seguito della somministrazione di un ciclo vaccinale primario, si osserva una ridotta risposta anticorpale che appare associata ad una minore protezione e il rapporto beneficio/rischio della somministrazione di una dose addizionale risulta favorevole… ”. (Parere del 9 settembre 2021, 2)

Secondo il Ministero della Salute:“… le attuali evidenze sui vaccini anti COVID-19 in soggetti sottoposti a trapianto di organo solido o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario, mostrano un significativo beneficio, in termini di risposta immunitaria, a seguito della somministrazione di una dose aggiuntiva di vaccino…”. (Circolare Ministero della Salute 4146 14 settembre 2021, 3)In un articolo recentemente accettato per la pubblicazione da European Journal of Cancer (4) è stato dimostrato che nei pazienti immunocompromessi si assiste ad una scarsa sieroconversione dopo due dosi di BNT162b2, indicando la necessità di una dose di richiamo e di test sierologici a lungo termine.

Nello studio pre-print (non ancora rivisto tra pari) condotto nei soggetti ospedalieri sani dell’Istituto Europeo di Oncologia è messo in evidenza che la minore probabilità e la minore durata delle infezioni dopo il vaccino anti Covid-19 sono correlate alle immunoglobuline (5). In base alle evidenze riportate, riteniamo importante, data la necessità di informare i cittadini sulle evidenze scientifiche riguardo a rischi e benefici, che la proposta della “dose addizionale” venga fatta ai pazienti con lo scopo di tutelare la loro salute e che, al momento, al termine “dose addizionale” non sia stato associato il termine Green Pass. Perché una dose addizionale di vaccino?Le disposizioni attuali propongono la somministrazione della dose booster di vaccino ai soggetti che hanno un rischio aumentato di sviluppare malattia grave e/o mortale da covid-19 e alle categorie di operatori sanitari particolarmente esposte al rischio di contagio così come evidenziato da AIFA: ”…ritiene che al momento non ci siano sufficienti evidenze per raccomandare in via prioritaria la somministrazione di una terza dose di vaccino nella popolazione generale. Sebbene tale considerazione si applichi in linea di principio anche agli operatori sanitari, l’inclusione di tale categoria nella popolazione cui somministrare in via prioritaria la terza dose può essere considerata a seconda del livello di esposizione all’infezione, del rischio individuale di sviluppare forme gravi di COVID-19, e in accordo alla strategia generale della campagna vaccinale.

Nei grandi anziani (>80 anni) e nei soggetti ricoverati nelle RSA, invece, popolazione di per sé soggetta al maggiore rischio di sviluppare malattia grave e morte, si assiste da un lato ad una minore risposta immunitaria al ciclo vaccinale autorizzato e dall’altro ad una suscettibilità apparentemente maggiore nei confronti della variante delta attualmente prevalente…”. (Parere del 9 settembre 2021) Secondo il Ministero della Salute “…la dose booster viene somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale…”. (Circolare Ministero della Salute 4146 14 settembre 2021)

Stando ad una revisione condotta da un gruppo internazionale di scienziati (6) fra cui esperti dell’OMS e dell’Agenzia del farmaco americana, pubblicata su “The Lancet”, i dati attualmente disponibili sull’efficacia dei vaccini non supporterebbero la necessità di un nuovo richiamo per la popolazione generale. Gli autori hanno motivato la loro posizione sostenendo che, anche contro la variante Delta, l’efficacia dei vaccini è tale da rendere «non appropriate» dosi vaccinali di richiamo per tutti.

1 http://www.quotidianosanita.it/…/govern…/articolo.php…

2 https://www.aifa.gov.it/…/128…/Parere_CTS_09.09.2021.pdf

3https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=82776&parte=1%20&serie=null

4https://pesquisa.bvsalud.org/…/res…/pt/ppcovidwho-290230

5https://www.medrxiv.org/con…/10.1101/2021.09.24.21263978v2

6https://www.thelancet.com/…/PIIS0140-6736(21…/fulltextVisita il Centro informazioni sul COVID-19 per risorse sui vaccini.Ottieni informazioni sui vaccini

9 ottobre 2021