Di Clementina Sasso, astrofisica

Contagi: al momento siamo ad un valore di 45 mila casi giornalieri, molto simile al valore che si registrava intorno al 22 luglio (valore massimo registrato in questa quarta ondata). Da quella data la situazione aveva iniziato a migliorare senza però un vero e proprio calo dei contagi come invece è successo in Italia.
A differenza delle altre ondate il numero dei decessi giornalieri (~130 attualmente) si mantiene comunque basso (a fine Gennaio 2021 eravamo oltre i 1200), anche se leggermente in crescita da inizio ottobre.Anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni i numeri rimangono molto bassi rispetto alle ondate precedentiAndiamo a guardare cosa è accaduto nella settimana tra il 10 e il 17 ottobre (l’ultima settimana di cui abbiamo i dati disponibili) nelle diverse fasce d’età grazie ai dati ufficiali dell’Office for National Statistics:- tasso di positività (quindi rapporto positivi su tamponi effettuati) più alto nei bambini tra i 7 e gli 11 anni e più basso negli adulti con età tra i 25 e i 34 anni e dai 70 anni in su. – tasso di ammissione ospedaliera cresce o resta invariato in tutte le fasce d’età: il più basso per i bambini tra i 5 e i 14 anni e il più alto dagli 85 anni in su.-
Il numero di decessi decresce o resta invariato in tutte le fasce d’età (dato nella settimana fino all’8 ottobre): più alto dai 75 anni in su e più basso nei bambini sotto i 15 anni.La percentuale di persone vaccinate è quasi del 70%.La ragione di questo aumento di casi positivi senza relativa impennata di ospedalizzazioni e decessi è plausibilmente da attribuire alla vaccinazione che protegge la popolazione anziana e/o più esposta a malattia grave.
Chi si contagia di più sembrano essere i minori fino a 11 anni che però non contribuiscono in alcun modo all’incremento, seppur modesto, di ospedalizzazioni e decessi. Vediamo infatti dai dati che ospedalizzazioni e decessi interessano per la maggior parte la fascia d’età dai 70 anni in su. Ma a cosa è dovuto questo aumento di contagi? Da un lato c’era da aspettarsi che con la stagione invernale il virus riprendesse vigore, per i motivi di stagionalità di cui abbiamo sempre discusso, e questo, unito alla maggiore contagiosità della variante delta, può aver fatto aumentare i contagi soprattutto tra i bambini ma, come abbiamo visto, senza danni.
Ma il punto è sempre lo stesso: cosa vogliamo ottenere? L’azzeramento dei contagi (per la maggior parte asintomatici e ancora di più in questo momento) o una convivenza con il virus in cui si riesca a proteggere sia gli anziani e i fragili dalla malattia grave con il vaccino e sia i giovani dalle conseguenze delle restrizioni, allentandole o addirittura eliminandole? Io troverei un compromesso per raggiungere la seconda opzione e mi sembra che il Regno Unito ci stia provando. Ovviamente la situazione va monitorata costantemente e soprattutto va ricordato che in Italia la situazione epidemiologica è decisamente migliore ma ancora siamo in uno stato con restrizioni severissime ed esageratamente care in termini di disagio sociale. Grafici: casi, decessi e numero di pazienti ricoverati al giorno (per milione, media su 7 giorni)
Grafici da ourworldindata.org
24 ottobre Goccia a Goccia/fb