
È appena uscito questo articolo su medrxiv a firma Maurizio Rainisio, biostatistico con vastissima esperienza di analisi di dati, che cura la pagina La Peste.
È un articolo un po’ tecnico ma il messaggio è importante. Ne riassumiamo i concetti qui. Per chi si diletta di queste cose e vuole approfondire consigliamo la lettura al link. Non vi sono prove che l’introduzione delle restrizioni a zone abbia determinato la riduzione di Rt. Un’analisi alternativa che utilizza il tasso di crescita giornaliero della curva epidemica conferma queste conclusioni. Il numero di riproduzione R(t) stimato sulla comparsa dei sintomi COViD-19 è costantemente diminuito durante la maggior parte del periodo di osservazione 04 ottobre 2020 – 06 dicembre 2020 che è centrato sulla data di introduzione delle misure e comprende la latenza prevista per raggiungere un effetto. La diminuzione più rapida di R(t) si è verificata nel periodo precedente l’introduzione delle restrizioni graduali. Non c’è stata quindi alcuna prova che l’introduzione delle restrizioni graduali determinasse la riduzione di R(t).
Un’analisi alternativa che utilizza il tasso di crescita giornaliero della curva epidemica conferma queste conclusioni. Guardate le figure. È solo una questione di dove ”guarda” la curva dell’epidemia (verde). Se “guarda verso il basso le cose vanno bene, anche se sale, perché presto scenderà. Se “guarda” verso l’alto le cose vanno male, anche se scende, perché presto salirà. È quando cambia la direzione verso cui guarda che bisogna chiedersi che cosa succede perché è in quel momento e solo in quel momento che succede qualche cosa.
Tutto il resto è matematica, ci aiuta, ma basta anche meno.Nella figura a sinistra la curva guarda verso l’alto (bene!) fino al 20 novembre, lì cambia e guarda verso il basso (male!).Considerazioni simili vengono fatte, per quanto riguarda l’onere del sistema sanitario, analizzando i ricoveri a livello nazionale. La tendenza di Rt ad aumentare poco dopo l’entrata in vigore delle misure non consente di escludere che l’applicazione di tali restrizioni possa essere stata controproducente. Questi risultati dovrebbero essere utilizzati nella valutazione degli sforzi di salute pubblica volti a tentare di gestire l’epidemia in modo efficiente. Pianificare un ulteriore utilizzo delle restrizioni a zone e delle relative misure di contenimento dovrebbe essere attentamente e criticamente rivisto per evitare un onere inutile per la popolazione senza alcun vantaggio per il contenimento dell’epidemia o un possibile peggioramento.https://www.medrxiv.org/con…/10.1101/2021.09.02.21263035v1
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