Grazie al Corriere della Sera per l’ospitalità
Di Sara Gandini, epidemiologa, e Daniele Novara, pedagogista

“Se non si affronta il problema delle quarantene si ritornerà molto velocemente in didattica a distanza. Tutti parlano della necessità della scuola in presenza ma le procedure sulle quarantene non vengono modificate. Si darà di nuovo la colpa agli studenti?Sarebbe ora di imparare dagli altri Paesi.
I funzionari della sanità pubblica di Berlino stanno cambiando strategia per affrontare il coronavirus nelle scuole e negli asili. Solo i dipendenti e gli alunni positivi saranno messi in quarantena, così come i loro familiari. In precedenza, la quarantena si applicava anche all’intera classe. Nella giustificazione dei responsabili della salute pubblica, si legge che ora bisogna imparare a convivere con il virus, perché altrimenti i danni collaterali possono superare i benefici delle misure di prevenzione. Sono evidenti infatti i problemi psicologici derivati dalla lunga fase di didattica a distanza.Anche se la variante delta è molto contagiosa, tenendo conto dei sintomi solitamente assenti o al massimo lievi nei bambini e della loro bassa infettività, le autorità sanitarie di Berlino chiederanno la quarantena solo per i bambini che hanno un rilevamento positivo al test per Sars-Cov2. La Ministra dell’Istruzione tedesca ha ribadito che, ora che gli adulti sono in larga parte vaccinati, non c’è bisogno di imporre altre restrizioni ai giovani. I responsabili della salute pubblica sconsigliano inoltre i test di screening di massa, indipendentemente dai sintomi. Lo sforzo organizzativo ed economico e il beneficio sarebbero sproporzionati. Anche perché non ci sono chiare evidenze che questo tipo di screening effettivamente riduca i focolai. I bambini molto raramente si ammalano gravemente di Covid-19, sono meno suscettibili all’infezione e, anche quando vengono trovati positivi, la loro contagiosità è dimezzata rispetto agli adulti.
Per cui non ha più senso cercare di prevenire a tutti i costi ogni singola infezione a scuola, scrivono pediatri, infettivologi, virologi, epidemiologi tedeschi e invitano a trovare un equilibrio adeguato tra il numero di malattie prevenibili e il numero di giorni di insegnamento persi a causa della quarantena.Nel Regno Unito, dal 16 agosto, non è più obbligatoria la quarantena per tutti gli under 18, vaccinati e non, in caso di contatto stretto. La quarantena viene sostituita da un test molecolare semplice ed efficace che riporterebbe davvero la didattica in presenza. (…)
Occorre ribadire che non si può più accettare che la prima, se non l’unica misura di prevenzione, sia la chiusura delle scuole come è successo in passato. Bisogna attuare altre misure per mitigare il rischio (come d’altronde suggerisce il CTS anche in mancanza di distanziamento). Lasciare che decidano i Presidenti di Regione se andare in DAD con la zona arancione o rossa è un tornare indietro rispetto alla sentenza di aprile del Consiglio di Stato, che obbligava il governo a fondare e motivare le chiusure sulla base dei dati, per ottemperare ai criteri della proporzione e necessità. Nella scorsa stagione scolastica, questa quasi totale discrezionalità dei Governatori ha portato a situazioni parossistiche come quella della Puglia o della Campania, dove le scuole hanno funzionato a singhiozzo, restando praticamente quasi sempre chiuse.
Evitare che la scuola finisca ancora davanti a un monitor vuol dire ridurre lo spazio delle quarantene sulla base di decisioni spesso con un orientamento puramente demagogico, limitandole ai soli contagi manifesti. Mirare alla scuola risulta la cosa più facile per colpire l’immaginario dell’opinione pubblica. Una scuola che, con il 95% di docenti vaccinati, rappresenta, ancor più dello scorso anno, un’istituzione che garantisce il massimo di sicurezza. Mettere regole senza accanirsi sugli alunni è assolutamente possibile. In Europa, dove la scuola è iniziata da agosto, funzionano efficacemente metodi di prevenzione più compatibili con la continuità didattica. Le quarantene non possono diventare il cavallo di Troia di una nuova stagione di scuola a distanza. I nostri bambini e ragazzi hanno bisogno di relazioni ed educazione scolastica degne di questo nome.”Ne avevamo parlato anche qui:https://www.facebook.com/115043730681863/posts/210435261142709/L’articolo completo al seguente link:https://www.corriere.it/…/rientro-scuola-eliminare…
13 settembre