Di Maria Luisa Iannuzzo, medico legale
La Certificazione Verde COVID-19-EU digital COVID certificate, Green Pass per gli amici, nasce su proposta della Commissione europea per “agevolare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell’Unione europea durante la pandemia di COVID-19”.I riferimenti normativi di partenza sono rappresentati dal Regolamento UE 2021/953 e dal Regolamento UE 2021/954.
Proprio al Punto 7 del 953 viene così scritto: ”In base alle evidenze mediche attuali e tuttora in evoluzione, le persone vaccinate o che hanno avuto di recente un risultato negativo a un test per la COVID-19 e le persone che sono guarite dalla COVID-19 nei sei mesi precedenti sembrano comportare un rischio ridotto di contagiare altre persone con il SARS-CoV-2. La libera circolazione delle persone che, secondo solidi dati scientifici, non costituiscono un rischio significativo per la salute pubblica, per esempio perché sono immuni da SARS-CoV-2 e non possono trasmetterlo, non dovrebbe essere soggetta a restrizioni, poiché queste ultime non sarebbero necessarie a conseguire l’obiettivo di tutelare la salute pubblica (…)”.
Come noto quindi gli aventi diritto al Green Pass sono vaccinati (anche solo prima dose), i guariti negli ultimi 6 mesi e i negativi al tampone.Il Ministero della Salute in una nota (08284) del 03 marzo 2021 dà le seguenti indicazioni rispetto ai soggetti guariti: “… si rappresenta che è possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-Sars-CoV-2/Covid-19 nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2 (…) purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa”.
Poi, con circolare del 21 luglio 2021, il medesimo Ministero della Salute aggiorna le indicazioni sulla vaccinazione dei soggetti che hanno avuto un’infezione da Sars-CoV-2: “…si rappresenta che è possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti Sars-CoV-2/Covid-19 nei soggetti con pregressa infezione da Sars-Cov-2 (…) purché la vaccinazione venga esaurita preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa e comunque non oltre i 12 mesi dalla guarigione”.
L’immunità naturale pare quindi avere non sei mesi ma un anno di scadenza dalla data di guarigione. Quindi chi ha avuto infezione da Sars-Cov 2 può fare la vaccinazione, in unica somministrazione (salvo casi particolari) entro 12 mesi dalla guarigione (e non entro 6 mesi come previsto con la nota ministeriale di marzo 2021). Ma chi è guarito può avere diritto a Green Pass solo per 6 mesi da data guarigione. Però può fare dose secca di vaccino entro 12 mesi da guarigione. E nei 6 mesi che intercorrono tra scadenza green pass e vaccinazione?
Mezza dozzina dozzina e… frittata!